Quando il bimbo inizia a parlare e a comprendere ciò che viene detto, alcune aree del cervello vengono sottoposte a particolari stimoli. Al momento della nascita dette aree sono già sviluppate, così come lo sono parti del corpo quali la lingua, le corde vocali, le labbra e l’apparato uditorio. Già nel ventre materno il bimbo percepisce suoni e parole provenienti dall’esterno – soprattutto dalla mamma.
Appena nati, i bebè annunciano al mondo il loro arrivo piangendo a squarciagola – la loro prima espressione verbale. Tutti i bimbi nascono con i requisiti necessari per imparare qualsiasi lingua. Pur non distinguendo ancora le sillabe e non comprendendo parole e frasi, possiedono infatti tutte quelle caratteristiche fisiche che nei mesi e anni successivi consentiranno loro d’imparare a parlare.
Nei primi mesi di vita i bimbi producono soltanto i suoni della lingua madre. Un neonato giapponese è senza dubbio in grado di pronunciare la «r», ma visto che si tratta di una lettera inesistente nella lingua parlata da chi lo circonda, non si allenerà a pronunciarla e con il tempo perderà la capacità di farlo.