Gravidanza e bebé
La blogger di Hello Family Nadja

Pianificazione familiare

Quello della pianificazione familiare è un tema molto importante, di cui tutte le coppie prima o poi parlano in modo più o meno approfondito. Ma come affrontarlo? Cosa considerare? E quando iniziare a pianificare?

Due persone si innamorano, affrontano con entusiasmo la vita a due e prima o poi può capitare che avvertano il desiderio di avere un figlio. Per alcuni questo momento arriva abbastanza presto, per altri un po' più tardi. A un certo punto si intavola il discorso con la persona amata e, se tutto va bene, anche lei condivide il desiderio di genitorialità e il quadro è perfetto. Se però la controparte non desidera un figlio, è del tutto inutile fare pressione o cercare di convincerla – questo è almeno quanto ho osservato tra i miei conoscenti. Non volere figli è legittimo esattamente quanto volerne. E questo sebbene l'impossibilità, per uno dei due, di veder realizzarsi un desiderio così importante, porterà quasi certamente a una separazione. La questione figli, infatti, è destinata a essere fonte di continui conflitti.

Per quanto mi riguarda, già poco tempo dopo l'inizio della relazione, uno dei due ha cominciato ad affrontare il tema figli. L'idea piaceva anche all'altro, che però di lì a poco si è fatto prendere dalla paura. Appena quello che inizialmente aveva paura ha cominciato a desiderare un figlio, l'altro ha fatto dietrofront. La cosa è andata avanti così fino a quando tutti e due non abbiamo avvertito contemporaneamente il desiderio di lanciarci in questa avventura. Entrambi, però, in qualche modo avevamo sempre desiderato dei figli, anche se non nello stesso momento.

Cosa faccia scattare il desiderio di genitorialità, non sono mai riuscita a capirlo davvero. È il desiderio di un amore travolgente e incondizionato? Oppure la volontà di riprodursi? Si tratta della voglia di creare qualcosa insieme alla persona amata? Oppure ci si lascia semplicemente fuorviare dall'immagine della famiglia perfetta suggeritaci da film e pubblicità? E se il desiderio di riprodursi nascesse senza particolari motivi, solo perché siamo programmati in un certo modo?

Per quanto mi riguarda, non ho mai saputo stabilire con precisione a cosa fosse dovuto il desiderio di diventare mamma. A un certo punto ho semplicemente avvertito questa sensazione indefinibile. Non sono però mai riuscita a riassumere in un paio di frasi concise il vero motivo, il grande PERCHÈ. Non ci riesco nemmeno ora: volevo diventare mamma e basta. Oggi – a distanza di 15 anni, forte dell'esperienza maturata nel tempo e conscia del fatto che spesso essere genitori è tutt'altro che facile – sono incredibilmente felice di aver a un certo punto avvertito il desiderio di maternità e avuto la grande fortuna di veder arrivare le mie due figlie. Ma questa è solo la mia esperienza: quando gli amici mi dicono che avere una famiglia non fa al caso loro, li capisco.

Decidere di avere figli significa dover affrontare una serie di questioni. Per esempio quella del lavoro: come fare quando nasce il bambino? Come suddividere il lavoro? Conciliare vita professionale e famiglia è e rimane molto difficile. Ancora non siamo riusciti a smarcarci da una ripartizione dei ruoli ormai antiquata. E come gestire la situazione? Lasciando a uno dei due il compito di provvedere al sostentamento della famiglia o spartendosi gli oneri del caso? Nello stesso tempo va affrontata la questione economica. Le finanze sono tali da permettere di crescere un figlio? Quanti soldi servono? Dove abitare? Quali opzioni ci sono?

A mio avviso, poi, si riflette troppo poco sui valori da trasmettere ai figli. Come educare un bambino? Quali regole insegnargli? Come si è stati cresciuti dai propri genitori? A quali aspetti dell'educazione ricevuta ci si vuole rifare? Quali si preferisce invece lasciar perdere?

Una volta affrontati tutti questi temi e trovato un accordo, si può passare alla pianificazione attiva della famiglia. Succede tutto con naturalezza e senza bisogno di tanti calcoli? O forse può essere utile tenere traccia del ciclo con un'apposita tabella? Oggi ci sono anche moltissime app che permettono di individuare i giorni fertili. Le tabelle con le date del ciclo non garantiscono naturalmente una gravidanza, ma aiutano a orientarsi.

Il fatto che le cose non vadano subito per il verso giusto può deprimere, frenare l'entusiasmo e privare di qualsiasi componente romantica la vita sessuale della coppia. Con l'avanzare dell'età, inoltre, la fertilità cala vertiginosamente e la coppia è sottoposta a un'ulteriore pressione. E questo è comprensibile: a ogni tentativo fallito aumenta infatti il timore che un figlio possa non arrivare mai. Suggerire agli interessati di rilassarsi poiché lo stress incide negativamente sull'organismo e può quindi accrescere le difficoltà di concepimento, è sin troppo facile. Ma in fin dei conti non c'è altra scelta.

Quando ci si accinge a creare una famiglia, è importante saper lasciare che le cose vadano come devono andare. Con il senno di poi, direi che questa è addirittura una delle cose più importanti tra quelle che ho imparato all'epoca: accettare le cose per quel che sono, come da secoli ci insegna la filosofia stoica. Si può pianificare quanto si vuole e immaginarsi la vita con i figli sin nel minimo dettaglio. Ma alla fine le cose vanno come devono andare e non sempre i nostri piani si concretizzano. E anche quando ciò avviene, ben presto dobbiamo imparare a mollare la presa. Saper mollare la presa è infatti un presupposto indispensabile per la pianificazione familiare e implica saper mettere da parte le nostre belle aspettative circa la vita con un bimbo, i nostri ideali, l'immagine del figlio che ci piacerebbe avere, ma anche saper lasciare andare il bambino, che prima o poi comincerà a voler andare alla scoperta del mondo gattonando. Asilo, scuola, pernottamenti dagli amichetti, campi scolastici, formazione, campi sportivi in Paesi lontani, vacanze da soli... e poi, arrivato a una certa età, un figlio spicca il volo.

A chi si accinge a creare una famiglia consiglio di tenere conto anche di questi aspetti. Pianificare va bene e infonde sicurezza. Nel complesso, però, chi sa mollare la presa affronterà più serenamente la vita familiare.

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