I genitori devono sempre tenere ben presente che ad andare a scuola sono i figli e di conseguenza i compiti sono innanzitutto affar loro. In fin dei conti gli adulti hanno già abbastanza da fare con il lavoro e la cura della casa. È vero che dovrebbero garantire ai ragazzi un’atmosfera favorevole allo studio, ma ciò non significa aiutarli sempre a fare i compiti. Ciò che conta è una postazione di lavoro adeguata, un’agenda settimanale ben strutturata e non troppo fitta d’impegni, ordine, tranquillità e orari ben precisi da dedicare allo studio.
Quest’ultimo aspetto rappresenta una delle principali responsabilità dei genitori. Se, dopo aver a lungo riflettuto, un ragazzo non ha ancora capito un esercizio o non ha idea di cosa scrivere nel tema assegnatogli, finirà infatti per dedicarsi ad altro (ad es. un hobby, Internet, gli amici) o per concedersi una pausa di relax. Di buone ragioni per non fare i compiti ce ne sono moltissime.
I genitori non sono chiamati a prestare aiuto non appena ciò gli venga richiesto, bensì a creare le condizioni giuste per lo svolgimento dei compiti. L’obiettivo deve sempre essere quello di fare in modo che, per un determinato lasso di tempo, i ragazzi si concentrino esclusivamente sui compiti. L’ideale sarebbe che avessero a portata di mano un adulto che, benché impegnato in qualche attività, possa dare dei consigli qualora necessario. Anche delle semplici dritte su come svolgere una ricerca possono rivelarsi utili e aiutare i ragazzi nello svolgimento dei compiti. Controllare questi ultimi spetta invece agli insegnanti. Ciò non toglie che è importante che i genitori s’interessino a ciò che i figli vanno imparando a scuola.