
- Lo yoga in gravidanza mi sembrava davvero poco allettante. Mettermi a cantare «Oooooommmm» insieme ad altre balene in dolce attesa? A che pro? Col senno di poi, invece, penso che mi avrebbe fatto molto bene, da un lato per apprendere varie tecniche di rilassamento, e dall’altro per conoscere altre future mamme. Sarebbe stato bello se mi fossi creata una rete di mamme.
- L’abbigliamento premaman mi è sempre sembrato uno spreco di soldi. Perché scucire 100 franchi per un vestito che non avrei indossato mai più? Sono stata fortunata a poter mettere i miei vestiti normali fino a metà gravidanza. Poi i miei outfit mi andavano sempre più stretti: alla fine c’erano ancora due vestiti, tre T-shirt e un paio di short in cui riuscivo a entrare. Non mi sentivo più attraente. Se tornassi indietro, investirei di più in qualche bel capo premaman.
- Avevo una forte nausea, non solo al mattino e non solo le prime dodici settimane. Ne ho sofferto giorno e notte, fino al momento del parto. Eppure non volevo prendere farmaci: piuttosto vomitavo l’anima. Oggi non accetterei di soffrire così e chiederei alla mia dottoressa di prescrivermi delle medicine.
- «Wow, hai proprio un bel pancione!» «Sicura che non siano due gemelli?» «Cosa? Sei solo al settimo mese?» Negli ultimi tre mesi di gravidanza mi sono dovuta sorbire questi commenti ogni santo giorno. Confusa, riuscivo solo a sorridere e dire: «Già, ho proprio un bel pancione.» Oggi avrei il coraggio di rispondere a tono. Di solito chi si permette di uscirsene così non ha la più pallida idea di quanto possa crescere il pancione.
- Personalmente rinuncerei al corso pre-parto. Purtroppo a noi non è servito a molto, tranne che a sudare in una stanza con aria viziata in una delle estati più calde di tutti i tempi. Piuttosto mi sarei iscritta a un corso sulla cura del neonato, per imparare a tenerlo in braccio in modo corretto, cambiarlo e lavarlo. Mi avrebbe dato quella sicurezza di cui avevo bisogno. Ovviamente, però, ogni coppia deve decidere da sé.