Vita quotidiana
Il blogger di Hello Family Jérôme

L’ora di quiete per grandi e piccini

Avere un neonato in famiglia può essere molto faticoso, ma almeno il sonnellino pomeridiano – più o meno regolare che sia – consente ai genitori di riposare un po’. Quando i bimbi crescono, molti genitori cercano d’introdurre un’ora di quiete. Ma è davvero una soluzione facilmente praticabile?

Fintanto che un bambino è molto piccolo, quella del sonnellino pomeridiano è una questione gestibile senza troppi problemi. A un certo punto, attorno all’ora di pranzo, gli occhi del piccolo iniziano a chiudersi e i genitori hanno un po’ di tempo per sé. Con l’arrivo del secondo bimbo, tuttavia, le cose si complicano. Per quanto ci riguarda, quello della nanna in contemporanea è un miracolo che purtroppo abbiamo vissuto solo in pochissime occasioni. E comunque a un certo punto il primogenito non ha più bisogno di dormire di pomeriggio e per i genitori il tempo da dedicare a se stessi diventa un lontano ricordo – anche se, a dirla tutta, veniva usato quasi sempre per fare il bucato, riordinare e sbrigare questioni burocratiche.

Eppure ogni tanto ci giunge all’orecchio la faccenda della famosa ora di quiete postprandiale, durante la quale i bambini si ritirano nelle loro camerette. 

All’asilo mia figlia (poco più di quattro anni) non deve più coricarsi di pomeriggio, ma osserva comunque un’ora di quiete. Abbiamo così cercato d’introdurre qualcosa di simile anche a casa. Va da sé che non ha funzionato subito. Nella maggioranza dei casi, dopo qualche minuto la bimba arrivava in soggiorno per bere, farsi leggere un libro o raccontare qualcosa e dirle di tornare in camera sua serviva solo ad alimentare la frustrazione sua e nostra. 

Ci siamo così armati di pazienza e le abbiamo spiegato più e più volte perché, di tanto in tanto, anche mamma e papà hanno bisogno di un po’ di tempo per sé. E che un pochino di quiete avrebbe fatto bene anche a lei. Ecco così che la piccola ha iniziato a giocare da sola per una ventina di minuti, che poi sono diventati mezz’ora. Oggi scompare nella sua cameretta anche per un’ora e mezza.

Chi ha la fortuna di avere dei vicini di casa disponibili e con figli della stessa età, può anche spostare altrove l’ora di quiete. Quest’ultima si trasformerà in un «playdate» e difficilmente i bambini staranno tranquilli, ma almeno i genitori potranno godersi una pausa.

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