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Bambini e dolciumi – una sfida continua

Per le famiglie con bambini, quello dei dolciumi è un argomento che alimenta continue discussioni. A partire da che età concederli? Con che frequenza? In che quantità? Questi i quesiti più ricorrenti, ai quali a mio avviso non esiste una risposta univoca.

Dopo la nascita del nostro primo figlio, abbiamo adottato per lungo tempo una linea dura. Ci siamo così ritrovati a dover spiegare soprattutto ai nostri genitori che i bambini non vanno abituati troppo presto a consumare zucchero. Per poter provare la sua prima fetta di torta, nostro figlio ha dovuto attendere il giorno del suo primo compleanno. Con la sorellina di due anni più piccola siamo stati invece un po’ meno severi. 

Ancora oggi, però, rimaniamo fedeli ai principi di allora:

  • Dolci sì, ma con moderazione
  • Bevande edulcorate solo in occasioni speciali come un compleanno o un’uscita al ristorante, oppure quando mamma e papà si concedono un bicchiere di vino
  • Dolciumi solo dopo pranzo (fa eccezione la crema dolce da spalmare sul pane il sabato o la domenica) e mai prima di dormire

Quando il buon esempio deve venire da genitori e nonni

Lo zucchero è purtroppo presente, in maniera più o meno palese, in quasi tutti i cibi. È perciò molto importante parlare con i bambini di alimentazione in generale e di consumo di dolciumi e bibite in particolare. Per quanto ci riguarda, abbiamo voluto coinvolgere anche i nonni, che – abituati come sono a distribuire un biscottino qui, una caramella là – rappresentano, almeno per noi, un grande scoglio. 

Va però da sé che anche noi genitori siamo chiamati a dare il buon esempio, così da far capire ai bambini che non si possono consumare dolci in ogni momento della giornata. Sarò sincero: per me e mia moglie non è sempre facile e di tanto in tanto attingiamo di nascosto alle nostre scorte di dolciumi. Finora non siamo mai stati colti con le mani nel sacco, ma agire indisturbati non è più facile come un tempo. Capita così che rimanga in giro la carta di un cioccolatino o che l’alito odori di cioccolato.

Quanti dolci concedere?

I nostri figli hanno due scatole piene di dolci ricevuti a Carnevale o alle feste di compleanno. A patto che abbiano mangiato il giusto, dopo pranzo hanno il permesso di prendere un dolcetto. Talvolta a merenda dopo frutta o noci i bambini, se lo chiedono oppure se siamo fuori casa, possono mangiare qualcosa di dolce.

Un’altra questione fonte di continue e accese discussioni tra genitori è quella dell’opportunità di nascondere o meno i dolciumi. Per quanto ci riguarda, abbiamo deciso di nasconderli dopo che – nonostante i nostri ammonimenti – i bambini avevano svuotato la scatola dei dolci per ben due volte nel giro di poco tempo.

Quest’anno, dopo Carnevale, abbiamo avvertito il bisogno di contenere il consumo di zucchero e così tutti quanti abbiamo iniziato a evitare dolci e dolciumi. Ora di Pasqua i quantitativi si erano ridotti sensibilmente. Benché a portata di mano, con nostra sorpresa i coniglietti di cioccolato sono sopravvissuti decisamente a lungo. Questa esperienza ci ha incoraggiati a tentare di nuovo il metodo della «scatola liberamente accessibile». In fin dei conti, i bambini nel frattempo sono cresciuti. Finora è andato tutto benissimo. Quando però un bel giorno ci siamo ritrovati davanti una scatola pressoché vuota, ci siamo rimasti piuttosto male. Abbiamo allora chiesto spiegazioni ai bambini che, a quel punto, non sono riusciti a trattenere una risata: ci avevano giocato uno scherzo! 

In definitiva, pur essendo genitori da quasi otto anni, ancora non abbiamo capito bene come affrontare al meglio la questione dei dolciumi, e di tanto in tanto sperimentiamo nuovi metodi. Rimaniamo però sempre fedeli al principio secondo cui lo zucchero va consumato con moderazione.

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