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Decorare insieme le uova di Pasqua

Con l’arrivo della primavera si avvicina la Pasqua. In casa nostra i festeggiamenti sono preceduti dalla decorazione delle uova: tutta la famiglia si rimbocca le maniche per realizzare piccoli capolavori colorati. Continuate a leggere per scoprire le tecniche migliori e a cosa prestare attenzione.

Per noi la decorazione delle uova sta alla Pasqua come la preparazione dei biscotti al Natale, l’unica differenza è che durante la preparazione non si mangiucchia. A prescindere dalla tecnica scelta, serviranno dei vecchi indumenti o un grembiule, spazio a sufficienza per lavorare, dei portauovo e, naturalmente, delle uova. In casa nostra preferiamo lavorare su uova sode cotte per almeno dieci minuti. Svuotare le uova crude soffiandoci dentro è un’operazione delicata e, per i nostri gusti, troppo complessa. Le uova così preparate sono senz’altro molto belle e più adatte per decorare l’alberello di Pasqua, ma le si può anche sostituire con degli esemplari in legno o materiale sintetico.

Uova di Pasqua dipinte e decorate

Quando i bambini erano più piccoli, gli facevamo decorare le uova con pennarelli, acquerelli e adesivi. Non era un’attività adatta a riempire interi pomeriggi, ma ai nostri piccoli piaceva molto già a partire dai due anni. Ammirare il cestino a forma di nido con le loro uova dipinte li riempiva di orgoglio e felicità. Nel decorare le uova, di tanto in tanto capitava naturalmente che se ne rompesse qualcuno. In tal caso a cena portavamo in tavola insalata con uova sode.

Uova di Pasqua colorate

Quando i bambini sono cresciuti un po’, abbiamo iniziato con le uova colorate: facevamo sciogliere delle pastiglie coloranti in acqua e vi immergevamo le uova una alla volta, per evitare che si toccassero e il risultato finale fosse disomogeneo. Già dopo qualche minuto possono essere tolte dal recipiente e, una volta asciutte, le si può ulteriormente dipingere oppure decorate con brillantini, adesivi e piume dando libero sfogo alla fantasia. Tingere le uova richiede un po’ di pazienza, visto che bisogna attendere che i colori si asciughino. Una buona idea per ingannare l’attesa è quella di fare qualche gioco o riordinare. Un consiglio: se cuocete le uova il giorno prima, i bambini potranno iniziare subito a colorarle e decorarle.

Coloranti naturali fai-da-te

Lo scorso anno ci siamo davvero sbizzarriti lavorando con coloranti naturali fai-da-te. Partendo da cavolo rosso, bucce di cipolla, prezzemolo e carote abbiamo preparato dei bagni di colore blu, marrone, verde e arancio. Per decorare le uova colorate abbiamo sistemato sul guscio delle foglioline (si possono ad es. usare dente di leone e quadrifoglio) e  infilato il tutto in calze di nylon che abbiamo chiuso con un nodo. Per finire, abbiamo immerso le uova nei bagni di colore. Dopo circa mezz’ora erano tinte e abbiamo potuto estrarle dall’acqua per farle asciugare. Un consiglio: per fissare meglio il colore, dopo la cottura basta strofinare le uova con un panno e un po’ di aceto. Il risultato finale si è rivelato davvero ottimo:  è rimasta entusiasta persino mia moglie, che rispetto ai tentativi precedenti si era mostrata piuttosto scettica. Quest’anno intendiamo colorare e decorare le uova con lo stesso metodo. Questa volta, però, per le decorazioni useremo forse nastri di tessuto o gomma, oppure del pizzo.

Cosa fare delle uova colorate?

Poiché colorare le uova di Pasqua piace moltissimo anche a noi genitori, capita che in casa se ne accumulino anche 20 o 30. Peccato che mangiarle ci piaccia molto meno. Fortunatamente però, se refrigerate, le uova sode si conservano dalle due alle tre settimane. A Pasqua le usiamo per decorare la tavola per il brunch, in modo che anche gli altri possano apprezzare i nostri capolavori, oppure le sistemiamo in cestini a forma di nido. Alcune delle nostre piccole opere d’arte vengono poi destinate a parenti e vicini di casa, ai quali fanno sempre molto piacere.

Anche se rovinare queste splendide creazioni è quasi un peccato, non si può rinunciare alla tradizionale «sfida con le uova», che consiste nel batterle una contro l’altra, prima dalla parte della punta e poi dall'estremità opposta. La vittoria va a chi alla fine ha l’uovo meno danneggiato. 

Un’ultima possibilità di liberarsi delle uova accumulate è data dalla cosiddetta «Eierläset», una gara di lancio delle uova che vede schierarsi, l’una contro l’altra, diverse associazioni sportive: nella settimana dopo Pasqua raccolgono in tutto il paese uova sia sode che crude, in parte da usare per la sfida e in parte da mangiare a gara ultimata. L’iniziativa permette quasi di azzerare lo spreco di uova del periodo postpasquale.

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