Scuola e educazione
Il blogger di Hello Family Jérôme

Bimbi & consumo mediatico

mi ha salvato più di una volta. Di solito ci spostiamo con i mezzi pubblici. I bambini non sono quindi abituati all’auto e non amano usarla. Una playlist azzeccata può però far miracoli: perché i piccoli dimentichino le loro sofferenze di viaggio basta fargli ascoltare la canzone preferita.

Molti genitori cercano di tenere i figli lontano da TV, cellulare, iPad & Co. il più a lungo possibile e preferiscono che sfoglino un libro o ascoltino musica su CD o lettore MP3. Al contrario di noi grandi, i nostri figli crescono però in un mondo in cui i media digitali sono disponibili sempre e ovunque. A mio avviso, quindi, «proteggere» i piccoli dai media digitali non è possibile né sensato: in fin dei conti sono dei cosiddetti digital natives (ossia figli dell’era digitale). Per quanto ci riguarda, riteniamo importante decidere insieme di quali contenuti possono usufruire i nostri bambini e tramite quali canali. Non necessariamente un mezzo analogico è migliore di uno digitale. 

In casa nostra si cerca dunque d’impostare il consumo mediatico nel modo più consapevole possibile. Quando lo desidera, nostra figlia può guardare le foto delle vacanze sul nostro iPhone e qualche volta anche ascoltare per un quarto d’ora la sua raccolta di canzoni preferita su Youtube o Spotify. Cerchiamo di essere pragmatici, ma anche di stabilire dei limiti – il che non è sempre facile. Nella fase di sviluppo dell’autonomia, infatti, difficilmente il bambino accetterà un «no» senza replicare. 

È infine importante saper dare il buon esempio. Se si trascorrono intere giornate guardando uno schermo, non c'è da stupirsi se i bambini vogliono fare altrettanto. Occorre pertanto mettere in pratica ciò che si esige dai piccoli.

Approvo in ogni caso al 100% la raccomandazione a tal proposito formulata da Pro Juventute: «Nessun bambino sotto i tre anni si è perso qualcosa se non ha ancora avuto contatto con i media digitali. Allo stesso modo, non bisogna temere conseguenze negative se un bambino in età prescolare fruisce, a tempo determinato e accompagnato da un adulto, di un’offerta mediatica adatta alla sua età». 

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