La piccola non mi permetteva più né di tenerla in braccio né di lavarle i denti – per non parlare di metterla a letto. Si rifiutava categoricamente.
Benché in molti mi avessero detto di non prenderla come un affronto personale, ci rimanevo molto male. Corri tutto il giorno a destra e a sinistra facendoti in quattro perché tua figlia stia bene e sia contenta, ma appena il papà mette piede in casa non conti più nulla. Ero in preda a un turbinio di sentimenti.
Da un lato mi faceva piacere per mio marito. Lui che lavorava tutta la settimana per la famiglia e vedeva la bimba molto meno di me, una volta a casa riceveva a piene mani l’amore e l’affetto della piccola. Ero contenta per lui, ma anche arrabbiata per il fatto di passare in secondo piano agli occhi della bambina. Nello stesso tempo ero triste e a volte mi abbandonavo al pianto. Non mancavano però occasioni in cui piangevo anche dal ridere, ad es. quando la bimba pretendeva che a cambiare un pannolino puzzolente fosse il suo papà.
Le cose sono cambiate con l’arrivo della nostra seconda figlia, che ha sconvolto i nostri equilibri familiari stabilendone di nuovi. La grande si è accorta che ora a esigere l’attenzione dei genitori c’era anche una neonata. Dopo una breve fase di gelosia, il papà ha smesso di essere al centro del suo universo e la situazione si è normalizzata. Nello stesso tempo io ho iniziato a prendere tutto in maniera più rilassata, visto che avevo una seconda figlia di cui occuparmi.
Il caso vuole che la nostra secondogenita abbia ora occhi solo per me. Pur essendo meno irremovibile di sua sorella, generalmente vuole che a tenerla in braccio, spingerla sul triciclo o infilarle il pigiama sia io. A proposito: anche l’onore di cambiare i pannolini maleodoranti è riservato a me.
La grande continua ad adorare il suo papà, ma senza esagerazioni. E ancora oggi, se siamo entrambi in casa, portare a letto la nostra primogenita spetta a lui, mentre io metto a nanna la piccola. In genere finiamo così per accoccolarci tutti e quattro nel letto. Lui con la grande e io con la piccola tra le braccia.
