Ma facciamo un passo indietro nel tempo. Sono cresciuta in un villaggio dell’agglomerazione zurighese. All’epoca si usava andare con gli altri bambini ai locali corsi di ginnastica per mamme e bimbi. Facevamo capriole sui materassi, ci arrampicavamo sulle spalliere con l’aiuto delle mamme e tentavamo i primi saltelli sul tappeto elastico.
Più tardi, al corso di ginnastica per bambini, mi scatenavo con i compagni di asilo e, una volta iniziata la scuola, con le compagne del gruppo sportivo giovanile. Una volta alla settimana ci incontravamo nella vicina palestra per dedicarci tutte insieme a un hobby che nulla aveva a che fare con impegni scolastici e attività in famiglia. È stato solo attorno ai 12 anni che, nel tempo libero, ho iniziato a dedicarmi anche ad altre attività, ad es. pianoforte e pattinaggio su ghiaccio.
Ma torniamo ai giorni nostri: di recente un’amica mi ha raccontato che suo figlio, oltre alle lezioni settimanali di ginnastica per bambini, ha allenamenti di calcio, hockey su ghiaccio e karate, è membro del club di scacchi e ha già completato il corso di nuoto. A sei anni questo bambino si dedica dunque a cinque hobby – più di quanto facciano alcuni adulti. Al posto della madre – e a dire il vero anche del bambino – andrei in pallone. Per poter far fronte a un programma così intenso è infatti indispensabile che i genitori siano sempre a disposizione e pronti a fare da taxisti.
Avere degli hobby è una cosa meravigliosa: aiuta il bambino a scoprire nuovi mondi, sfruttare i suoi talenti, acquistare sicurezza e fare nuove conoscenze. Trovo però che in tempi frenetici e stressanti come quelli in cui viviamo oggi sia altrettanto importante avere del tempo di cui disporre liberamente per riposare e fare quel di cui si ha voglia al momento. Credo inoltre che i bambini debbano imparare a sopportare occasionali momenti di noia e a riempire con idee proprie il tempo libero da impegni. Difficilmente, però, vi riusciranno se hanno accanto qualcuno che di continuo serve loro spunti e attività su un piatto d’argento.
Non saprei dire quanti sono gli hobby a cui un bambino piccolissimo, dell’asilo o in età scolare può dedicarsi senza iniziare a provare stress. Tutto dipende dalla personalità del piccolo e a valutare la situazione devono essere i genitori. Credo che, da parte di noi adulti, la cosa migliore sia quella di porre in secondo piano i propri sogni e lasciare che il bambino decida (più o meno) liberamente cosa fare – perché un hobby deve essere prima di tutto uno svago.
Mia figlia ha quattro anni e, una volta alla settimana, frequenta un corso di nuoto insieme al suo papà. Per i due è una buona occasione per ritagliarsi dei preziosi momenti da trascorrere insieme. La piccola si diverte e io (non da ultimo per una questione di sicurezza) sono ben contenta che impari finalmente a nuotare. Per il resto, finché sarà possibile cercherò di impedire che le mie figlie debbano fare i conti con lo stress. Tra qualche anno arriverà comunque a fare capolino nelle loro vite.