La nuova routine familiare non ha risentito un gran che della gelosia nei confronti del neonato. Naturalmente non è stato facile per nessuno abituarsi alla presenza di un nuovo membro della famiglia che esigeva cure e attenzioni. Quella che ha affrontato meglio la situazione è stata nostra figlia. Avendo quasi sei anni, era già molto autonoma e, anziché cercare la nostra attenzione, si è concentrata sui giochi con le amichette o il fratello. Forse le è stato d'aiuto anche il fatto di conoscere già la situazione: in fin dei conti non era la prima volta che sperimentava l'arrivo di un nuovo membro della famiglia.
Per il mio secondogenito, invece, le cose non sono state così semplici. Ci siamo accorti che era diventato molto suscettibile e che di tanto in tanto andava in cerca di attenzione negativa, ma soltanto nel rapporto con noi genitori: per il fratellino ha infatti provato sin dall'inizio un amore profondo. Abbiamo cercato di soddisfare il suo bisogno di attenzione dedicandogli tanto tempo tutto per lui e coinvolgendolo attivamente nella cura del neonato. Ancora oggi, a quasi cinque mesi dalla nascita del bimbo, se ne prende cura con commovente dedizione, gioca con lui e vuole sempre tenerlo in braccio. Basta il minimo segnale da parte del piccolo perché mio figlio metta da parte quel che sta facendo e cominci a fare smorfie fino a quando il fratellino non torna a ridere. E in quei momenti mi si gonfia il cuore di gioia.